
La salute degli italiani resiste ancora, ma a preoccupare di più è lo stato del sistema sanitario, messo a dura prova dai tagli ai servizi imposti dalla crisi economica.
È questo il quadro che emerge dalla XI edizione del Rapporto Osservasalute (2013), l’analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle regioni italiane realizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute.
Dal rapporto emerge, in particolare, che negli ultimi dieci anni l’aspettativa di vita degli italiani è aumentata, soprattutto grazie alla ridotta mortalità per malattie del sistema circolatorio e per i tumori, merito degli investimenti nelle politiche di prevenzione condotti negli anni passati e agli sviluppi in campo diagnostico e terapeutico. Qualche timido segnale di miglioramento si registra anche negli stili di vita, almeno per quanto riguarda il consumo di alcool e il fumo. Dall’altro lato, aumentano gli obesi anche tra i bambini, e non cambia neppure la tendenza alla scarsa attività fisica.
Tuttavia, a spaventare maggiormente è lo stato di salute del sistema sanitario, sempre più critico. “La spending review – si legge nella sintesi del rapporto – rischia di far saltare il Sistema SanitarioNazionale, determinando difficoltà nel breve e nel lungo termine, sia a causa di una riduzione dei servizi di salute offerti alla popolazione – specie a quella meno garantita e con minori disponibilità per curarsi ricorrendo al privato, sia a causa di un aumento della spesa sanitaria sul lungo periodo, aumento determinato dall’effetto boomerang della riduzione degli investimenti in politiche di prevenzione e diagnosi precoce. I risparmi obbligati di oggi rischiano di moltiplicare la spesa nel giro dei prossimi anni”.